Non abbiate paura ….


di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo

Un grazie a don Davide che con l’aiuto degli educatori della San Francesco ha pensato ad un incontro post e pre (per alcuni) cresima.
Abbiamo iniziato con un momento di gioco, poi c’è stata la merenda ed una piccola riflessione su questo brano degli atti degli apostoli.
Concludo con la frase di incoraggiamento per i nostri ragazzi di (Karol Wojtyla).
Non abbiate Paura di avere il Coraggio!
….E non perdiamoci di vista siete bellissimi, grazie per esserci stati.

 

Dagli Atti degli Apostoli (At 18, 1-18)

Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. 
Qui
trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato
poco prima dall’Italia con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine
di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò
da loro 
e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella
loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di
tende. 
Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di
persuadere Giudei e Greci.

Quando giunsero dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si
dedicò tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che
Gesù era il Cristo. 
Ma poiché essi gli si opponevano e
bestemmiavano, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue
ricada sul vostro capo: io sono innocente; da ora in poi io andrò
dai pagani». 
E andatosene di là, entrò nella casa di un tale
chiamato Tizio Giusto, che onorava Dio, la cui abitazione era
accanto alla sinagoga. 
Crispo, capo della sinagoga, credette nel
Signore insieme a tutta la sua famiglia; e anche molti dei Corinzi,
udendo Paolo, credevano e si facevano battezzare.

E una notte in visione il Signore disse a Paolo: «Non aver
paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con
te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo
numeroso in questa città». Così Paolo si fermò un anno e
mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio.
Mentre era proconsole dell’Acaia Gallione, i Giudei insorsero in
massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo:
«Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo
contrario alla legge». Paolo stava per rispondere, ma Gallione
disse ai Giudei: «Se si trattasse di un delitto o di un’azione
malvagia, o Giudei, io vi ascolterei, come di ragione. Ma se
sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge,
vedetevela voi; io non voglio essere giudice di queste
faccende». E li fece cacciare dal tribunale. Allora tutti
afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percossero
davanti al tribunale ma Gallione non si curava affatto di tutto ciò.
Paolo si trattenne ancora parecchi giorni, poi prese congedo
dai fratelli e s’imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e
Aquila. A Cencre si era fatto tagliare i capelli a causa di un voto
che aveva fatto.

 

 

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