L’Avvento è tempo di gioia,
perché fa rivivere l’attesa dell’evento più lieto nella storia:
la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria.
Ma è anche tempo di penitenza e conversione
per prepararsi alla venuta del Dio Bambino.
È un tempo di preparazione spirituale al Natale,
un tempo di attesa e di preghiera.
La corona d’avvento nasce come simbolo pagano,
che successivamente è stato adottato dalla cristianità,
come simbolo dello scorrere del tempo.
La corona di Avvento ha la funzione di annunciare l’avvicinarsi del Natale
soprattutto ai bambini, per prepararsi ad esso, suscitare la preghiera comune,
manifestare che Gesù è la vera luce che vince le tenebre e il male.
La corona è fatta di vari sempreverdi
che stanno a significare la continuità della vita.
La forma circolare della ghirlanda simboleggia
l’eternità di Dio che non ha nè inizio nè fine,
l’immortalità dell’anima e la vita eterna in Cristo.
La corona è inoltre segno di regalità e vittoria.
Nell‘antica Roma si intrecciavano corone di alloro da porsi sul capo dei vincitori dei giochi o di una guerra. Anche oggi al conseguimento della laurea viene consegnata una corona di alloro.
La corona di Avvento annuncia che il Bambino che si attende
è il Re che vince le tenebre con la sua luce.
La prima candela si chiama Candela del Profeta.
Ci rammenta che molti secoli prima della nascita del bambino Gesù, uomini saggi chiamati profeti predissero la sua venuta. Un profeta di nome Michea predisse perfino che Gesù sarebbe Nato a Betlemme!
La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme , ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore. Noi raffiguriamo Maria e Giuseppe mentre stancamente vagano da una locanda all‘altra, senza riuscire a trovare un posto dove riposare, finché alla fine sono condotti al riparo di una stalla. Poi, nella più sacra tra le notti, mentre risposavano nella stalla insieme ai miti animali, il figlio di Maria, il bambino Gesù, nacque!
chiamata Candela di Betlemme , ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore. Noi raffiguriamo Maria e Giuseppe mentre stancamente vagano da una locanda all‘altra, senza riuscire a trovare un posto dove riposare, finché alla fine sono condotti al riparo di una stalla. Poi, nella più sacra tra le notti, mentre risposavano nella stalla insieme ai miti animali, il figlio di Maria, il bambino Gesù, nacque!
La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.
Candela dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.
La quarta candela è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile.
è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile.
La quinta candela, al centro, è quella che si accende la notte di Natale, ed è bianca
al centro, è quella che si accende la notte di Natale, ed è bianca
perché
Rappresenta Gesù, Luce del mondo.
” Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. “Gv.1,9
Quando accendere le candele:
Le candele vanno accese una per settimana, al sabato sera o alla domenica, quando tutta la famiglia è riunita. Di solito l‘accensione è riservata al più piccolo, proprio perché questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale. Durante la settimana si possono accendere le candele (una per la prima settimana, due per la seconda ecc.) quando si prega o si mangia insieme, quando arriva un ospite.
L’ha ribloggato su ♥ Rоѕa ♥.
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Un bel post Rosa. Buona settimana d’avvento ciao.
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Bello. Non conoscevo l’esistenza della quinta candela.
Buona domenica.
Quarc
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